Il servizio psicologico Nurseitalia contro lo stress da pandemia

Milano, 12 febbraio 2022 – L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha influenzato in modo significativo il benessere psico-fisico di adulti, anziani, adolescenti e bambini. Il Coronavirus non è una patologia che ha ripercussioni solo a livello fisico, bensì ha prodotto conseguenze psicologiche importanti e una rivoluzione della nostra quotidianità. L’angoscia provata intensamente durante tutta la situazione emergenziale ha portato a sperimentare uno stato di destabilizzazione, incertezza, impotenza e di perdita della libertà individuale da parte dell’intera popolazione. Quali sono gli effetti psicologici e i disturbi più comuni riscontrati?

  • Disturbi d’ansia (Disturbo d’ansia generalizzato, attacchi di panico…)
  • Disturbi dell’umore (Disturbo depressivo maggiore …)
  • Disturbi del sonno
  • Disturbi ossessivo-compulsivi
  • Disturbi sessuali
  • Tentati suicidi
  • Atti di autolesionismo

La situazione pandemica ha prodotto in molte persone una reazione di stress acuto pari a quella provocata dagli eventi traumatici. Sono stati riscontrati, infatti, numerosi casi di Disturbo post-traumatico da stress (PTSD) con sintomi comuni quali: ipervigilanza durante la giornata, iperattività, costante stato di allarme, insonnia e sintomi intrusivi associati all’evento (ricordi, sogni spiacevoli, flashback). Durante la pandemia inoltre l’ospedalizzazione e in alcuni casi la morte di persone care ha impattato psicologicamente la situazione già delicata. La mancanza di ritualità sociale che ha sempre garantito la condivisione del dolore, ha amplificato il senso di impotenza durante le situazioni di lutto, spesso anche con l’impossibilità di vedere la persona defunta.

La paura del contagio e la situazione di isolamento hanno portato alla riduzione drastica dei contatti e delle relazioni sociali, modificando le relazioni interpersonali. Le ricorrenti quarantene hanno incrementato la sensazione costante di paura, di ansia e soprattutto di diffidenza verso l’esterno. Oltre a ciò, l’obbligatorietà della convivenza ha fatto esplodere situazioni già conflittuali. L’isolamento ha comportato una perdita di routine, numerosi cambiamenti repentini dei ritmi quotidiani, accentuando così l’incertezza e le paure già presenti soprautto per i soggetti più piccoli. La sensione di solitudine e l’impossibilità di andare a scuola, luogo vivo di aggregazione e soprautto di riferimento, hanno rappresentato le potenziali fonti di stress. È stato riscontrato nei bambini e negli adolescenti un incremento delle difficoltà di concentrazione, un’alterazione del ritmo del sonno, comportamenti aggressivi e/o regressivi, un aumento dei sintomi depressivi, un incremento delle dipendenze comportamentali (videogiochi, uso di sostanze…) e disturbi psicosomatici. La precarietà dovuta al non sentirsi protetti all’interno delle proprie mura domestiche ha portato ad una destabilizzazione talmente forte da sfociare in veri e propri sintomi dissociativi: si vive una situazione alienante e non si entra a contatto con la realtà.

In sintesi, l’emergenza Covid-19 ha aperto diversi scenari molti dei quali, purtroppo, allarmanti. Tuttavia, l’attivazione immediata di interventi a supporto della salute mentale è stata riconosciuta come efficace nel ridurre e contenere gli effetti di tale esperienza traumatica. L’impatto e le conseguenze psicologiche della pandemia si protrarranno per molto tempo. È importante quindi offrire servizi e interventi a supporto dell’intera popolazione e accompagnare le persone verso un ritorno alla normalità il più sereno e funzionale possibile.

Eleonora Salsi, Psicologa